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Campagne di comunicazione

Secondo te, che cosa serve per fare del nuovo ospedale un luogo accogliente?

Per la promozione del Dibattito Pubblico sono state realizzate tre campagne di comunicazione social.

La prima campagna è stata focalizzata sul lancio del Dibattito Pubblico, la seconda sui singoli eventi, la terza sulle pillole video, in cui i progettisti raccontano il progetto, e sulle cartoline del dibattito diffuso.

Quest’ultima in particolare stimolava gli utenti a visitare il sito per porre domande ai progettisti e (campagna sulle pillole video) o rispondere alla domanda posta durante i dibattiti diffusi: “Secondo te, che cosa serve per fare del nuovo ospedale un luogo accogliente?”.
In totale, in questo modo, sono state raccolte 40 risposte da soggetti diversi che sono qui riproposte.

Un ospedale deve essere capace di capire e di risolvere i problemi sanitari dei pazienti, deve avere luoghi consoni alla presenza di pazienti e attrezzature moderne, deve avere un Pronto Soccorso capace di gestire le persone con tempi congrui e con attrezzature utilizzabili 24/24 ore. Essere medico di un ospedale deve non essere sentito come uno stress ma come un lavoro importante e particolarmente complesso. Essere un paramedico in un ospedale dovrebbe essere una passione più che un lavoro, avere un rapporto con i pazienti gentile e umano sembra cosa buona e giusta. Un sogno? Forse, un idea di modernità, capacità e umanità, tre punti importanti per un ospedale.
Stefano V.
NON distruggere la pista del Parterre Parco Pertini.
Leonardo U.
VA BENE TUTTO ma ... ma SENZA DISTRUGGERE LA PISTA DEL PARCO PERTINI. Il Parco Pertini è l'unico polmone verde della zona. NON DEVE ESSERE ASSOLUTAMENTE TOCCATO. Elevate in altezza le altre strutture monoblocco e avete anche un risparmio sugli impianti. E togliete il monoblocco dalla pista del Parco Pertini. Il parco ben mantenuto, vicino all'Ospedale è sicuramente un valore aggiunto NON VA TOCCATO.
Leonardo U.
Camere di massimo due pazienti con TV e bagno in camera possibilità per un familiare di dormire in un lettino in caso di fare la notte e possibilità pagando di avere un pasto.
Claudia T.
Un centro di accoglienza e informazioni con operatori gentili e preparati per orientare i pazienti. Pulizia e luce. E poi tante altre cose, ci vorrebbe un questionario fatto bene, non un sondaggio generico.
Benedetta S.
Gestione degli spazi interni, parcheggi ben definiti (esempio sfruttando le aree libere del Gymnasium).
Gabriele P.
Serve farlo perché sono vent'anni che chiaccherate se farlo nuovo ristrutturare e ampliare l'esistente e siete ancora a parlarne. Il mio dubbio è che chiaccherate tanto proprio per non fare niente.
Roberto O.
Indicazioni chiare all'ingresso, ma non sportelli di info che facciano perdere tempo. Sportelli automatizzati per pagare, prendere appuntamenti, ritirare referti. Tempi di attesa brevi. Parcheggi gratuiti o a prezzo simbolico ampio e pagabili tramite app. Collegamento a molte zone cittadine mediante piste ciclabili e mezzi pubblici. Reparti accoglienti e mantenuti in buono stato di manutenzione. Personale competente.
Ilaria N.
Massima accessibilità per i mezzi pubblici per rendere non conveniente l'utilizzo dei mezzi privati lasciandolo a chi non possa effettivamente farne a meno per distanza, limitazioni fisiche eccetera. Risposta sanitaria dai reparti che sia adeguate per tipologia e nei tempi per ridurre al massimo il ricorso alle strutture sanitarie fuori provincia o almeno fuori regione. Grazie
Marcello M.
Personale qualificato, assistenza buona, sicurezza parcheggi.
Tiziana M.
Avere lo spogliatoio non lontano dal reparto in cui lavoro.
Petra M.
Struttura bella, nuova, pulita efficiente, sviluppata in altezza per raggiungere i padiglioni senza fare km e perdersi come nel vecchio fatiscente.
Elisa M.
Perché un ospedale sia accogliente servono oltre che la struttura persone, professionisti accoglienti. I professionisti non possono essere accoglienti alla luce dei loro turni, senza parlare poi dell'età media e degli anni di lavoro. Inutilmente fu inaugurato anni fa il pronto soccorso dove neanche si potevano girare i letti perché sbagliate le misure e senza turnover del personale. L'ospedale andava curato invece é stato tagliato tutto, investito in macchinari, ambienti a normae personale sufficiente. Auspico una migliore gestione dei soldi pubblici con una nuova struttura senza barriere architettoniche, di facile accesso con un numero congruo di posti letto e personale sanitario che prende servizio motivato a dare il meglio.
Stefania L.
Non serve un ospedale nuovo che tra l'altro avrà meno posti letto, ma più personale e riqualificare quello che abbiamo. I soldi investiteli nel personale e nei macchinari.
Anna L.
Più screening per la prevenzione.
Ilaria L.
Cordialità, educazione e molta empatia, tre cose fondamentali per un ambiente sano! Mi piacerebbe lavorare con voi! Tanti auguri per un buon percorso.
Antonella L.
Va già bene l' Ospedale che abbiamo. Sono stati già fatti tanti lavori. Che li completino. Io un nuovo Ospedale non lo voglio. Sarebbero soldi buttati al vento...
Gloria Malinda G.
Un luogo che sia accogliente per pazienti e operatori, asilo nido/ludoteca e palestra per dipendenti. Il personale contento migliora il servizio!!
Nadia F.
Sicuramente maggiori posti auto per noi dipendenti, visto che al momento non sono presenti.
Sara E.
Ci vuole una diversa organizzazione del pronto soccorso. Ogni paziente in sala di attesa deve poter essere in grado di essere ascoltato nei suoi bisogni. Se non viene distribuita l'acqua e viene detto di aspettare per andare in bagno non va bene. Coloro che non devono essere visitati con urgenza dovrebbero stare in un'area a parte. La promiscuità non ci deve essere perché è facile contrarre virus di ogni tipo. Inoltre ci vuole privacy. A Livorno il personale è gentile nonostante sia sottoposto a turni pesanti. Se le poltrone fossero dotate di pulsanti e citofoni si potrebbero monitorare i pazienti che stanno ore ed ore in sala di attesa. Talvolta una parola di rassicurazione può bastare. Secondo il mio parere i volontari potrebbero coadiuvare per i vari bisogni i malati in sala di attesa. Che bisogno c'è di avere una squadra di giovani volontari sulle ambulanze e nelle case quando poi il malato finisce per trovarsi solo al pronto soccorso anche per 12 o più ore? Sono situazioni estenuanti e assurde da vivere. Parlo con cognizione di causa. Ho esperienze dirette. Grazie
Marina D.
Tempestività di assistenza che consiste in una organizzazione molto diversa del pronto soccorso. I tempi di attesa devono essere ridotti al minimo individuando i pazienti che devono essere sottoposti a visite specialistiche, esami radiologici, interventi di urgenza. Non si possono tenere nella stessa stanza malati che presentano febbre, tosse, starnuti con pazienti che hanno subito problemi di natura diversa come slogature, escoriazioni, fratture, disturbi visivi, ecc. I pazienti con malattie contagiose devo essere collocate in aree protette per evitare il contagio. Ci vuole più assistenza diretta con infermieri che si recano spesso dai pazienti per ogni supporto. Ho visto pazienti lamentarsi e chiamare gli infermieri per ore, abbandonati a se stessi. Io avrei voluto recarmi da loro ma avevo una distorsione ad un piede e non potevo camminare. Mi hanno tenuta 5 ore senza ghiaccio sul piede, senza acqua. Ho chiesto di andare in bagno e l'infermiera mi ha detto di aspettare. Una paziente camminava avanti e indietro e reclamava considerazione. Nessuno si occupava di nessuno. 5 ore da incubo. Per finire dopo aver fatto la lastra l'ortopedico mi ha detto che il ginocchio destro andava ingessato. Io ho risposto che a destra non avevo dolore. Mi faceva male il piede sinistro. Ha rivisto le lastre e si è scusato dicendo che era rotto il ginocchio sinistro. Mi ha fatto una fasciatura stretta e mi ha detto di tornare il giorno dopo. La mattina seguente il piede si stava scurendo. Ho tolto tutta la fasciatura che era molto stretta. Il piede era molto dolente e non avevo sensibilità. Morale: sono andata a Cecina. L'ortopedico mi ha riferito che non avevo niente né al ginocchio destro né al sinistro! Diagnosi errata. Perché il primo ortopedico a Livorno non si è consultato con un altro ortopedico? Cosa sarebbe successo se mi zvesse ingessato la gamba destra? Era il 28 agosto 2022. Meglio un consulto con un altro medico: quattro occhi sono meglio di due! Spero che l'ospedale di Livorno migliori. Intanto per quanto mi riguarda spero di non metterci più piede.
Marina D.
Più personale sanitario, più umanità.
Susanna C.
Professionalità, accoglienza e tempi brevi.
Elisa C.
Buongiorno, sono una dipendente dell'ospedale. Secondo me per i dipendenti sarebbe importante avere un parcheggio dedicato ai lavoratori e sarebbe molto bello avere l'asilo nido interno!
Debora C.

Conclusione Dibattito Pubblico

Il dibattito pubblico si è concluso con l’incontro del 17 aprile 2024.

La relazione finale sarà redatta entro la fine del mese di maggio e sarà presentata pubblicamente, come stabilito dall’Autorità per la garanzia e la promozione della partecipazione pubblica, a valle delle elezioni comunali.